DIO E COCA di Giacinto Franzoi

Inserito in Proposte di lettura | sabato 18 ottobre 2008 | |

DIO E COCA

Fatti e misfatti di una missione
di Giacinto Franzoi

Dalla premessa: l’autore di questo libro è un missionario della Consolata, nato a Spormonore 60 anni fa, il 29 di settembre. E’ un trentino “doc” come le mele melinda, che si raccolgono nella valle di Non e si esportano in tutto il mondo. Quasi tutta la sua vita l’ha trascorsa nell’Amazzonia colombiana, percorrendo i sentieri della foresta a cavallo, e in canoa i molti fiumi che scendono dai monti a formare il grande bacino amazzonico.

Lontano dal richiamo di ogni efficientismo occidentale, si è posto accanto alle comunità che negli ultimi anni hanno acquistato quel lembo di terra vergine richiamate da un’unica notizia: l’oro bianco, la coca, li avrebbe fatti ricchi in poco tempo. Non importava come, ma il miraggio di un possibile guadagno compensava il rischio, per quella gente che non aveva nulla da perdere. Dover convivere con molti eserciti era un’impresa per coraggiosi e non per vigliacchi. Non importava se il padrino che li “difendeva” cambiava quasi quotidianamente: fosse il guerrigliero o il mafioso, il paramilitare o il soldato, il risultato era lo stesso. Il pizzo lo si doveva pagare comunque.

Ci immaginiamo il duro lavoro di un missionario chiamato a conciliare guerra e pace, ricchezza e povertà. Eppure, lungo i suoi lunghi anni di presenza evangelizzatrice, ha avuto il coraggio di essere il primo in Colombia a proporre al mondo una campagna interessante e originale con il solo scopo di sostituire le coltivazioni di coca con altri prodotti. Questa è stata la sfida di un rappresentante della chiesa missionaria, che ha raccolto la sfida della storia e si è rimboccato le maniche.

Le pagine che costituiscono questo libro sono un racconto a cuore aperto, sincero e senza doppi fini. Conoscere l’altra verità raccontata dai suoi protagonisti.

Intervista a Giacinto Franzoi

NOI, BAMBINI DI STRADA di Chiara Michelon

Inserito in Proposte di lettura | venerdì 18 gennaio 2008 | |

NOI, BAMBINI DI STRADA
di Chiara Michelon
ed. Laterza

Abstract: Fuggiti da casa, cacciati dai familiari, spesso picchiati, sfruttati, nei loro pochi anni di vita hanno già vissuto storie di disperazione e violenza lungo le pericolose strade delle maggiori città zambiane. I tanti bambini di strada accolti al Mthunzi centre di Lusaka oggi possono finalmente avere un futuro e dei sogni, possono studiare, mangiare, avere di nuovo una famiglia e un tetto sulla testa.
Le pagine di questo libro sono il frutto dell’esperienza vissuta dall’autrice come volontaria al Mthunzi centre, dove si è conquistata la fiducia dei piccoli ex-street children e si è resa voce della loro voce. “La mia unica speranza – scrive l’autrice nella premessa – è che si sappia la verità, che si ascolti la loro voce, che nessuno dimentichi o faccia finta di non sapere che in molte strade del mondo ci sono bambini che non sono più bambini, ma che vorrebbero tanto esserlo”.

UNA LAMPADINA PER KIMBAU di Chiara Castellani

Inserito in Proposte di lettura | venerdì 9 febbraio 2007 | |

UNA LAMPADINA PER KIMBAU
di Chiara Castellani
ed. Mondadori

Abstract: A ventisei anni, una specializzazione in ginecologia e ostetricia, Chiara parte per il Nicaragua. Con l’entusiasmo dei primi passi si dedica a far nascere “niños morenos con tanti capelli che, quando escono fuori, gridano l’inizio della loro grande avventura, in questa terra strana, audace. Dove anche sopravvivere è una folle scommessa. A Waslala, fra montagne del Nicaragua, diventa per necessità chirurgo di guerra sul fronte dei sanguinosi scontri fra sandinisti e contras.

Per sette anni “Doctora Clarita” si batte per la pace e per la ricostruzione del paese con dedizione totale e senza arrendersi. Terminata la missione in America Latina, parte per l’Africa, il continente sognato sin da bambina. L’AIFO, Associazione Italiana “Amici di Raoul Follereau”, le affida la direzione di un ospedale fantasma, abbandonato dai belgi a Kimbau, regione del Bandundu, nello Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo.

È la scoperta di un’Africa bellissima e terribile, affascinante e sconvolgente nelle sue contraddizioni e nelle ferite che non si rimarginano mai. Unico medico per centomila abitanti in una zona di 5.000 chilometri quadrati, anche dopo la mutilazione del braccio destro, continua a lottare, per salvare vite umane e promuovere il diritto alla salute.

Nei villaggi dimenticati della foresta e nell’ospedale con quattrocento ammalati, senza acqua, senza energia elettrica, con scarsi medicinali, è per tutti “Mama Clara”. Quando scoppia la guerra fra Mobuto e Kabila le condizioni già difficili del paese diventano drammatiche. Nelle lettere che scrive al lume di candela sulla vecchia Olivetti, lei grida i massacri, le violenze e le crudeltà, il martirio di migliaia di persone, l’epidemia di Ebola, il diffondersi della Tbc e dell’Aids.

Sono il corollario inevitabile della povertà e dell’ingiustizia, delle sopraffazioni e delle violenze del più forte, delle complicità e delle responsabilità dei governi che sfruttano gli scontri etnici per i propri interessi economici e di potere. Ma Chiara non si arrende: non vuole togliere ai poveri la possibilità di sognare un futuro diverso.

Abstract della tesi di due studentesse brasiliane sul turismo sociale

Inserito in Proposte di lettura | martedì 18 luglio 2006 | |

La documentazione che potete scaricare a questo link riguarda materiali concernenti la laurea presentata da Diana, una studentessa che abita nella periferia ferroviaria di Salvador de Bahia dove opera la congregazione di Suore Figlie della Chiesa presso cui Africa Oggi ha attuato campi dal 1996.

L’argomento della tesi riguarda il turismo sostenibile e una parte della ricerca è stata condotta con la predisposizione di un questionario inviato ai nostri associati sulla loro esperienza in loco.