“La vita è bella solo se la si dona”
Suor Anna Maria Gervasoni
luglio 2011
Ciao a tutti!
Siamo in estate,o almeno lo siete voi,tempo di vacanze e di relax, tempo di mare!
Qui siamo sempre al mare e devo dire che questo mare non ci lascia mai tranquilli. L’innalzamento del livello delle acque è una realtà che tutto il Pacifico sta vivendo drammaticamente. Nel nostro piccolo vediamo che piano piano la spiaggia in fondo alla strada diminuisce sempre più. Nel giro di quattro anni è praticamente sparita, la vediamo solo quando c’è la bassa marea.
La nostra gente ama costruire le case giusto sulla riva, con vista sul mare, ma pian piano dovranno sloggiare. In alcune isole, quelle che chiamano “artificiali” perchè costruite dall’uomo accumulando montagne di sassi e rocce in punti della laguna dove l’acqua è molto bassa, cercano di far fronte alla situazione erigendo muri di pietre lungo i bordi che, sistematicamente, vengono abbattuti dalle maree e, altrettanto sistematicamente, ricostruiti il giorno dopo.
Ci sono interi arcipelaghi a rischio “estinzione”, sia delle terre che delle popolazioni e non si sa proprio cosa fare perchè il problema non può essere affrontato da noi qui, è a monte, e la gente di “terra ferma” non sente il pericolo che noi sentiamo costantemente.
Altro spauracchio che ogni tanto il nostro mare ci dà è lo tsunami. Ogni due per tre abbiamo gli allarmi tsunami che ci fanno correre. L’ultimo è stato quello del Giappone. Non ci sono sirene o altoparlanti che avvisano la gente: si viene a sapere e basta. Noi, per esempio, ci stavamo godendo la cena con lo staff del dormitorio, quando in televisione sono apparse le immagini del disastro. Quando l’abbiamo accesa, la radio locale già avvisava la gente di mettersi al sicuro sulle colline, perchè l’allarme era per tutte le isole del Pacifico. Per strada c’erano colonne di persone a piedi, con zaini in spalla e bambini per mano che tranquillamente e ordinatamente andavano verso l’interno della pianura dove ci troviamo.
A dire la verità nessuna di noi aveva intenzione di andarsene: di sera, al buio, con la pioggia, dove? Non ci sono punti di raccolta, naturalmente, si va all’interno dell’isola, dove capita, scelta libera.
La nostra via parte dalla strada principale (che corre parallela alla costa) e arriva direttamente al mare dopo un chilometro e mezzo. Le nostre due case sono in cemento armato e la nostra abitazione è al secondo piano. Era venerdì, quindi le ragazze erano tutte a casa loro, così ci siamo dette: restiamo! Sulla nostra stessa via c’è il convento dei frati domenicani e la scuola salesiana. Abbiamo telefonato ai frati e loro ci hanno detto che erano tutti a letto a dormire (!!!) ed anche i nostri confratelli salesiani erano già nel mondo dei sogni. “Se tutti i religiosi sono al loro posto, lo tsunami non arriva”, abbiamo detto alla ragazza australiana volontaria che era terrorizzata e passava dal cellulare a facebook a skype per avere le notizie della situazione minuto per minuto!
Un’altra sicurezza per noi era che esattamente sulla spiaggia, in fondo alla nostra via, è situata la base militare internazionale, e da lì non si era mosso ancora nessuno, non c’erano sirene nè elicotteri in moto. Più sicuri di così!
Ad ogni modo, alla una di notte la famosa onda di ritorno che avrebbe dovuto abbattersi sulle nostre coste non si era ancora vista, ma una lunga colonna di camion con i soldati aveva lasciato la base per andare sulle colline a portare aiuti e ristoro alla gente che avrebbe passato là tutta la notte, sotto la pioggia che ancora non era cessata. Fine dello spauracchio.
Estate, estate…e noi siamo in inverno…anche se la temperatura è costantemente sui 30 gradi e l’erba ingiallisce perchè è la stagione secca.
Estate è tempo di oratori estivi. Il nostro oratorio da spiaggia continua ininterrotto… ma con qualcosa in più. Potrei chiamare il paragrafo: coccodrilli in oratorio. Sono ormai tre mesi, infatti, che sulle spiagge dove si trova la nostra parrocchia, tre coccodrilli hanno cominciato a circolare. Hanno mangiato qualche maiale e terrorizzato i pescatori che al mattino escono con le canoe per il loro lavoro. Ora non è più possibile nè giocare a calcio sulla sabbia, nè tantomeno fare i giochi in acqua. E’ vero che comunque non è mai stata una zona marina tranquilla. Infatti, essendo il fondale sabbioso, spesso le razze si rifugiano vicino alla riva e ogni tanto capitava che qualcuno venisse punto dalla loro coda. E’ velenosa, mortale specialmente per i più piccoli, ma basta un impacco con il cherosene e il pericolo è scampato, con tante lacrime e l’abbraccio della mamma. Ma le razze in genere se ne vanno tranquillamente quando l’orda dei bambini si butta in acqua. Come tranquillamente se ne vanno anche gli squali, che qui non amano la folla e lo schiamazzare festoso degli oratoriani… e poi con i grassi dugonghi che circolano in queste acque, non sono interessati agli ossuti bambinetti…nè tantomeno alle suore che, si sa, sono un po’ dure da digerire!
Ma i coccodrilli!!! Quelli non guardano nel piatto, basta che si mangi! Salgono fin sulla spiaggia e arrivano alle capanne più vicine. Non hanno paura dell’uomo e sono fortissimi, niente li ferma. Ora se si vuole fare il bagno in mare ci deve essere una vedetta, ma ancora non è sufficiente perchè non sempre il coccodrillo nuota in superficie, spesso cammina sul fondale e “tira giù” la preda in un batter d’occhio.
La settimana scorsa in città, di fronte ad un ristorante che dà sul mare, ne è stato avvistato uno di 6 metri di lunghezza. Che fare! Niente. Sono nel loro ambiente, nelle loro acque. L’esercito internazionale pattuglia ininterrottamente le spiagge. Sono gli unici che possono portare le armi da fuoco nelle Isole Salomone e che quindi possono uccidere questi portentosi animali. La gente ha dimenticato come si fa, perchè per anni ha potuto usare i fucili, ma ora che le armi per i civili sono proibite, non sanno più come fare perchè si tramandano diverse interpretazioni e leggende sui metodi del passato….ma nessuno fin’ora si è azzardato a verificare l’efficacia delle leggende su come si uccide un coccodrillo con la lancia!
Vacanze, vacanze! Anche noi siamo in vacanza. Un mese di pausa alla metà dell’anno scolastico e poi si riprende per la volata finale. Ora posso fare tutti il lavori di manutenzione che sei mesi di trenta ragazze che si sentono perfettamente a loro agio in casa nostra necessitano di essere fatti: svitare tutti i filtrini dei rubinetti e pulirli, ritinteggiare i muri delle docce, sistemare i cardini di alcune porte, gli scarichi della biologica da controllare, un paio di canali da completare, la tanica dell’acqua piovana da sostituire e naturalmente fiori e verdure da innaffiare e ravvivare ogni giorno. E’ proprio vero: qui in missione bisogna saper fare di tutto,.bisogna anche sapere che medicina dare ai cani da guardia! Non c’è il rischio di annoiarsi o di soffrire di insonnia: quando andiamo a letto, giusto il tempo di dire un Pater che già si russa!
Buone vacanze a tutti e ricordatevi che il cuore non va mai in vacanza: c’è sempre tempo per volersi bene e aiutare chi abbiamo intorno. E’ un lavoro che non stanca mai, dà forza e una carica che fa affrontare tutti i coccodrilli che si parano per la strada e spegne gli tsunami più spaventosi. Alla fine della giornata, la pace che porta dentro ti culla, così non ci sono più insonnie nè stress.
“La vita è bella solo se la si dona” (Beato Clemente Vismara).
Alla prossima.
Sr Anna Maria.